IROHA - Associazione Nazionale per lo scambio culturale fra Italia e Giappone: I cassettoni in legno di Paulonia
IROHA - Associazione Nazionale per lo scambio culturale fra Italia e Giappone: I cassettoni in legno di Paulonia

 

 

Paulonia e Kiri tansu (cassettone di paulonia)

 

Si pensa che la Paulonia sia un albero originario della Cina. In Giappone si coltivano o crescono naturalmente in tutto il paese, fino alla parte meridionale di Hokkaido e sono molto apprezzati quelli di Aizu (provincia di Fukushima) e di Nanbu (Iwate). In epoca antica la Paulonia era considerata un albero sacro: la sua sagoma compariva come decorazione sugli abiti degli imperatori ed era lo stemma più importante dopo il crisantemo.
La Paulonia è il legno più leggero fra quelli giapponesi, ha una struttura uniforme che lo rende molto adatto per lavorazioni di precisione e non lascia passare l'umidità. Per queste caratteristiche viene usato per costruire mobili come cassettoni e bauli, per gli strumenti musicali per la musica antica come il (arpa orizzontale), per le scarpe e le maschere per il teatro religioso shintoista.
Si pensa che Tansu (cassettone) sia nato fra il 1661 e il 1673 a Ōsaka e si sia diffuso fra il 1711 e il 1715: fino ad allora i vestiti venivano tenuti in casse di legno.
Con la diffusione di Tansu anche quelli in Paulonia si diffusero nelle città grandi. Dopo la modenernizzazione di Meiji nacquero gli armadi per tenere i vestiti occidentali e nuove decniche per la rifinitura. Specialmente i kiri tansu di Tōkyō, grazie alle esposizioni e allo sviluppo della manifattura nelle città minori, si diffusero in tutto il Giappone.

Cassettoni tradizionali in legno di paulonia Kiri-tansu

Kiri tansu di Tōkyō

Masafumi Inoue, direttore generale del negozio di tansu Aitoku di Tōkyō fondato nel 1880, spiega i kiri tansu di Tōkyō: sono nati e hanno avuto un grande sviluppo quando la città divenne capitale del governatore Tokugawa.
«Nell'epoca di Edo i mezzi di trasporto e di comunicazione non erano avanzati come oggi. Quindi costava meno costruire tansu, grandi ma leggeri, vicino alle città grandi. Per lo stesso motivo si potevano migliorare i prodotti più presto per soddisfare le esigenze dei consumatori.
Oggi, invece, è il contrario: generalmente si costruiscono nei luoghi dove si produce il legname. I tronchi di kiri (Paulonia) dopo essere tagliati vanno lasciati ad essiccare e per fare questo ci vuole molto spazio... Poi il taglio del legno e la costruzione dei mobili causano anche rumore. Quindi è più conveniente produrli nei luoghi d'origine del legname. Tuttavia è ancora decisamente superiore la rifinitura che viene fatta a Tōkyō, dove c'è una lunga esperienza storica».

«Il legno di Paulonia reagisce anche ai minimi cambiamenti dell'ambiente e impedisce all'umidità di penetrare nel mobile. Oltre ai kimono vi si conservano bene oggetti delicati: noi produciamo mobili per libri, spade, carte, armature... È il legno adatto al clima di Giappone».
«La costruzione di tansu si può dividere in 5 fasi: la prima cosa, naturalmente, è tagliare gli alberi quando hanno raggiunto più o meno i 30 anni di età. Dagli alberi che sono cresciuti dritti si possono ottenere assi più lunghe, per cui questi sono gli alberi buoni. Prima di tagliare il tronco si levano i rami in alto, poi si fa cadere l'albero piano piano per non danneggiare il legno.
La seconda fase è ottenere la quantità di legno necessaria per un mobile seguendo le regole della lavorazione. La terza fase si chiama kidori: si decide quale legno usare per quale parte del mobile. Per questo lavoro ci vuole molta esperienza, altrimenti si rischia di sprecare il legno, ed è un compito riservato agli artigiani già esperti. Poi si costruisce il mobile: è la quarta fase. La quinta fase è la rifinitura. Delle ultime tre fasi si occupano artigiani specializzati in ognuna di esse.

«È molto importante anche la collaborazione con gli artigiani che ci forniscono i pezzi per il mobile: per esempio gli artigiani che fanno le maniglie. Anche in questo settore Tōkyō è la migliore città. Ma siccome ce ne sono tantissimi tipi e colori e per ogni prodotto il lotto è piccolo, questi pezzi vengono prodotti in botteghe molto piccole a conduzione familiare.
Inoltre a volte si devono placcare i prodotti, ma oggi ci sono regole molte rigide per l'ambiente e sono necessarie attrezzature molto costose... Quindi si devono avere delle prospettive sicure, e non è facile. Un altro esempio: gli artigiani che fanno i chiodi di legno per unire le parti che compongono i cassetti: è un settore sconosciuto, ma molto importante. Dobbiamo tenere sempre buoni rapporti con loro e con gli altri fornitori, portando grande rispetto».

Sul sito di Aitoku si trovano foto di Aizu, dove vengono lavorati i legnami e costruiti i tansu, e spiegazioni sulle caratteristiche del legno di Paulonia: www.aitoku.co.jp.
Nella foto 4, il signor Masafumi Inoue, Direttore Generale della ditta Aitoku di Tōkyō.

Testo © IROHA 2008.

 

 

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