La cultura sostenibile

Cultura tradizionale e benessere

15/12/2021

Come avevo già scritto pratico Sadô, la Via del tè, da circa 35 anni.
Dalla preparazione a quando si rimettono a posto gli oggetti dopo una lezione o una dimostrazione, non c’è niente che si faccia usando una macchina. Si fa tutto con le mani. Chiaramente ci vuole tempo anche perché si usano molti strumenti oltre a tè, dolce e fiori. Tutti questi strumenti sono fatti con materiali naturali, quindi quando si prepara e si rimette a posto le mani lavorano a contatto con loro. Sono momenti in cui si sente il legame con la Natura e con il pianeta: tramite le mie mani penetrano in me la loro generosità e il bene che sono capaci di fare. Questo aiuta molto a stare bene già prima di iniziare la lezione vera e propria: il mio corpo si riempie di felicità e di pace. E non solo. Sento quasi che la Natura mi aiuta, o meglio: che me lo fa fare come una madre.
Da qualche tempo faccio la lezione di calligrafia giapponese con la maestra Kôyo che tiene il corso di calligrafia alla nostra associazione. Non sono ancora brava … ma quando prendo il pennello e lo faccio scorrere sulla carta giapponese provo lo stesso sentimento di quando faccio Ocha (sinonimo di Sadô). Lo ha detto anche la maestra.
E ancora: il cucito. Per il cucito giapponese non si usa la macchina da cucire. Si cuce tutto a mano, anche per cucire un intero kimono che è molto lungo. Mi piace anche cucire anche se non ho molto tempo, ma quando lo faccio sento sempre lo stessa felicità, la stessa pace e lo stesso amore dalla Natura.

Sono convinta che quando noi lavoriamo con le mani, magari un materiale naturale, questo ci fa sentire bene e ci aiuta anche a stare bene di salute.

 

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